venerdì 1 maggio 2009

Una storia forse vera

La propaganda elettorale

Borgo Gentile, un paese di pochi abitanti.
Le case tutte bianche.
Intorno la campagna.
Vigneti e uliveti a perdita d’occhio.
Il calendario non lo dice, ma oggi è giorno di festa.
Un carro bianco, fiori colorati ad ornarlo.
Quattro cavalli maestosi, il passo solenne, a trainarlo.
A cassetta un uomo, le lunghe redini fra le mani.
Dietro, sorridenti, moglie, figli, parenti ed amici più cari.
Davanti la banda.
Con tutti gli strumenti, anche il tamburo.
I suonatori con la divisa della festa.
Dai loro cuori, attraverso trombe e clarini, una musica allegra, ma malinconica.
Gregorio, l’uomo a cassetta, saluta felice il paese.
Domani deve partire.
Per il Paradiso.
E’ questa un’usanza di Borgo Gentile.
I morti, prima di morire, attraverso la piazza e le vie, per avvertire.
“Amici, domani non mi cercate!
La mia nuova casa è lassù, in Paradiso!”
E questo per tutti.
Poveri e ricchi, letterati e analfabeti, onesti e imbroglioni.
Una volta nella vita, al centro dell’attenzione, salutati e riveriti da tutti.
Avviene così a Borgo Gentile perché, tale Giovanni, un giorno era morto, ma poi aveva dovuto tornare in vita.
Arrivato alla soglia del Paradiso, un angelo gli aveva detto: “Giovanni, mi spiace, ti devo rimandare sulla terra.
Come vedi, oggi c’è molta confusione, dovresti aspettare a lungo.”
Giovanni, anche i morti sono curiosi, lo sguardo intorno per vedere, capire.
“Il Paradiso mi sembra davvero niente male!” ed era tornato a raccontare.
Per questo la morte a Borgo Gentile è un momento di festa.
Ma ahimé, questo mal si concilia con chi non crede nel Cielo.
Il sole, la luna, le stelle non esistono!
Sono solo fantasie, miraggi, sogni colorati!
“Cittadini, ragionate!
Da oggi il funerale solo da morti.”
L’ordinanza firmata dal sindaco e dal consiglio comunale.
Non più il saluto agli amici dal carro ornato di fiori.
E neppure attraverso il paese, ma direttamente al cimitero.
Per questo a Borgo Gentile adesso nessuno vuole morire.
Si sono tutti attaccati alla vita.
E non la vogliono lasciare.
E quando è il momento, questo è il destino delle cose e degli uomini, è pianto e tristezza.
Chi muore e chi resta grida, piange, si dispera.
Ma è ormai tempo di elezioni.
Un cartello, una promessa.
“A Borgo Gentile sarà vietato morire.”
Anche Giovanni, quello che era dovuto ritornare in terra, sia pure per poco, dalla sua nuvola ha letto.
E’ preoccupato.
Aspetta da tempo i suoi vecchi amici.
Ha voglia di fare una partita a carte con Gigi, Cosimino e Gregorio.
“Fra poco, ha detto l’angelo che tiene la contabilità del Cielo, arriveranno!
Ho già riservato una nuvola per loro, laggiù!”
“Ma adesso, con questa nuova ordinanza del sindaco…” pensa Giovanni.
Di fronte il buon Dio, che legge nell’anima dei vivi ed anche dei morti, lo guarda e sorride.
“Stai tranquillo Giovanni, è solo propaganda elettorale!”
Giovanni adesso è sereno.
E corre sulla sua nuvola rosa a preparare le carte.

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