martedì 17 marzo 2009

Il drago verde

Domenica sul Corriere di Como una lettrice mi ha scritto una bella lettera.
Mi piace riproporla insieme al mio commento

Il vostro giornale ha dato notizia dell’iniziativa del comune di San Siro, in alto lago poco dopo Santa Maria Rezzonico, di installare nella piazza del paese una fontana dalla quale i cittadini possono prendere del tutto gratuitamente a piacimento acqua naturale o gasata.
Credo che sia un bel risparmio per molte famiglie non dovere più comperare l’acqua al supermercato ed anche per il comune che deve smaltire la plastica delle bottiglie.
In questi tempi di crisi finalmente una buona iniziativa concreta.
Non vi sembra che altre amministrazioni dovrebbero copiare l’idea?
Perché se ne è parlato così poco?
Perché non si fa anche a Como?
Distinti saluti
Maria Fontana

Cara lettrice,
le rispondo pescando nella memoria del tempo .
“Ti offro da bere al Drago Verde” : tono e parole dell’invito di un amico incontrato casualmente in “vasca”.
La “vasca” è il primo tratto di via Vittorio Emanuele partendo da piazza Duomo, cosiddetto perché da sempre è il luogo di passeggio (su e giù) di moltissimi comaschi.
E si è avviato verso piazza Cavour.
Si è diretto verso la bellissima fontana (eccolo il drago verde) e mi ha invitato a bere a volontà.
Mi sono chinato, un po’ goffo nella mia imperizia, ed ho bevuto a garganella.
L’acqua era fresca, buona e per di più gratis.
Da allora anch’io, agli amici, offro da bere al “drago verde”.
Ho ritrovato in casa fra le cose che non si usano più ma che non si buttano perché non si sa mai, un aggeggio ingegnoso che si trasforma facilmente in bicchiere.
Mi è stato utilissimo secoli fa quando accompagnavo le mie piccole in bicicletta ai giardini a lago, adesso lo uso per me e per i miei amici non schizzinosi.
Da molti anni passo le vacanza in un bellissimo paesino del Salento, in Puglia. Là, la gente fa la fila alla fontana per rifornirsi di acqua, moltissime case hanno sul terrazzo un grande contenitore per l’acqua o la cisterna in giardino.
La preziosità di questo elemento la tocchi con mano e la vedi con gli occhi.
Queste note, cara lettrice, mi sono state suggerite dalla sua bella lettera a proposito della lodevole iniziativa di un comune dell’alto lago di installare una grande fontana in centro del paese dove i cittadini possono riempire le bottiglie di acqua naturale o effervescente e portarsela a casa senza spendere nulla.
L’effervescenza, quelle bollicine di anidride carbonica, che tanto piaciono, non è recente conquista.
I meno giovani forse ricordano le bustine di Idriz o di Idrolitina, intrugli miracolosi che trasformavano l’insapore acqua del rubinetto in bibita frizzante, gustosa e ambita.
Lei ha ragione, signora Fontana, acqua effervescente o naturale per tutti e gratis è concreto spot graditissimo al portafoglio dei cittadini e utilissimo alle casse del comune perché comporterà una riduzione dei rifiuti di plastica delle bottiglie e quindi un minore costo per il smaltimento.
L’iniziativa sembra avere trovato entusiasti proseliti: cinquantaquattro comuni di Brescia hanno copiato il progetto ribattezzato “punto acqua” ed entro un mese altri cinquantatre si aggiungeranno alla lista.
Non so quanto il successo dell’iniziativa possa piacere a coloro che del commercio di acqua vivono, tuttavia, cara signora, io mi associo al suo entusiasmo.
In casa mia, in verità, mia moglie ed io da tempo beviamo l’acqua del rubinetto (senza bustine), mia figlia no, lei usa acqua frizzante ma non troppo.
Il mio entusiasmo nasce dall’intrigante idea di potere invitare i miei amici al solito “drago verde” e, porgendo il mio vecchio bicchiere di plastica, chiedere “naturale o gassata?” con malcelata “effervescente naturalezza”.
Si realizzerà il mio innocente sogno?
Ho speranza che sindaco ed assessori leggano queste note.
Poi chissà… non poniamo limiti ala Provvidenza.
Ultima nota: l’acqua è uno dei temi dell’Expò 20015.
Fra le mille proposte avanzate il “punto acqua” non mi sembra affatto sfigurare, anzi…
Signora Fontana, il suo nome sembra inventato per l’occasione, la ringrazio per le sue osservazioni.
Cordialità

1 commento:

Anonimo ha detto...

@ Gent.mo Prof. Romano
Invado la sua posta perché, poco fa, mi sono connessa al suo blog.
Bei ricordi d’un tempo passato; per i giovanissimi sembra roba dell’altro secolo. Hemmm effettivamente sì, erano gli anni 70 del 1900.
Lo ricordo, io allora cittadina comasca, il drago verde. Ottima scelta una rinfrancante sorsata. E per chi era ben equipaggiato c’era il bicchierino in plastica rigida e richiudibile : quello ad anelli ad incastro che si appiattiva. Ma che, se non lo incastravi bene al momento dell’uso, una volta riempito e nell’attimo in cui ti accingevi a sorseggiare…. Sfrrichhette, splicccick: linea piatta. E l’Idrolitina/Salitina sono ricordi anni “60”. Quella in due bustine una azzurra ed una rosa. Se sbagliavi e non eri più che veloce nel destreggiarti con la magia.. del richiudere il tappo ermetico: ssssWWashhhh. Rimanevi a bottiglia semi vuota. Stupenda l’idea della Fontana in piazza; carina l’ipotesi di un “Punto Acqua” come piacevole ritrovo anche per socializzare.!!
La sua simpatica saggezza, caro Prof. Romano, è sempre una gradevole ed amabile lettura. Cordialissimi saluti. Chiarodiluna2007