mercoledì 25 marzo 2009

Idriz e fantasia

Caro "anonino",
è stato per me piacere non già epidermico, piuttosto dello spirito, avere letto il suo bel commento alle mie farneticazioni della fantasia che ha ormai definitivamente prevalso sulla razionalità...
Par di riassaporarla l'acqua che "buscia".
L'acqua senza sapore è il pensiero semplice, freddo, vero, reale.
Poi in quest'acqua (nei pensieri) sciogli la bustina di "idriz" (la fantasia) ed ecco il miracolo dell'acqua che "buscia", ovvero del pensiero arricchito di sentimento che commuove e ti fa vibrare "dentro" sull'onda dei ricordi...
Queste note sballate sono la prova provata che l'acqua che "buscia" o meglio il ricordo impreziosito dalla fantasia è reale, accidenti se è reale, al punto che quasi quasi crediamo e ci convinciamo.. che davvero allora tutto fosse così "frizzante e saporito"...
Fortuna

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Prof. Romano,
carino idriz & fantasia! In diletto piemont-torinese : eva c’a friss---(così poi colgo l’occasione per riallacciarmi all’uso del dialetto.Sì, con il passar degli anni e le innovazioni nel campo delle bevande non alcoliche
ci siamo dimenticati della comune, semplice, umile acqua. L’aggiunta della moderna(rapportato al quasi finire degli anni ’60)anidride carbonica
“aritificiale” direttamente in bottiglia, ha messo a dimora quelle magiche- bustine, delle quali solo chi ha superato i 50 anni si ricorda. La nostra capacità di allora era percepire aromi e profumi, sull’onda delle emozioni per le piccole cose e nei gesti del quotidiano. Fra i ricordi, forse un po’sbiaditi, associamo certe fragranze alla nostra infanzia-prima giovinezza. Forse per questo, agli occhi di chi ci legge, possiamo apparire come farneticatori(mi rifaccio al suo scritto).In realtà rammentiamo sprazzi di emozioni che tutt’oggi fanno bene al cuore. In fondo, con un briciolo di fantasia,piccole bollicine che pizzicano… posso far sembrare un anonimo liquido una coppa di champagne, no? Cordialissimi saluti. Alla prossima.. Chiarodiluna2007

chiarodiluna2007 ha detto...

Carissimo Prof. Romano,
ho letto con emozionante entusiasmo e rispettosa curiosità il suo straordinario articolo.
Mi riferisco all’ intervista al Direttore dell’Asinara.
Credo lei riceverà da parte suoi affezionati lettori, parole di encomio. Penso sia, la sua, una pagina degna di comparire sui più importanti quotidiani nazionali.
La prima idea che mi viene spontanea è questa: = perché non trarne un film storico inerente la vita di quest’ affascinante persona? = Sarebbe, la sua testimonianza, un prezioso percorso storico –culturale- psicologico memorabile di quell’ Italia avvolta nei funesti colori del piombo,ed anche quelli indimenticabili e dolorosi del sangue delle vittime innocenti.
Siamo abituati ad ascoltarli e vederli rappresentati, questi fatti, tramite fiction su mafia ed affini. O rammentati nella memoria dei Generali o Statisti e Magistrati che, a prezzo della propria vita, combatterono contro mafia e terrorismo. Le parole toccanti e profonde, misurate ma determinate del Signor Cardullo, invece, permettono ai lettori di conoscere certe verità, dietro le sbarre. Lui uomo più semplice, se rapportato ai gradi ed alle lauree dei più famosi, però si “guadagna” sul campo duro entro cancelli invalicabili ( quasi) la nomina rispettosa di imperatore, oltre a quella gratuita di servo dello Stato.
La trasposizione in film del suo “diario come un gabbiano od un airone desideroso di vento” metterebbe la gente comune a conoscenza della dura vita di coloro i quali, dentro le carceri ma fuori dalle sbarre, ci lavoravano e lavorano, conducendo per anni ed anni una coraggiosa e sacrificata realtà “blindata”. Un particolare che emerge, fra tutti , e che m’ha favorevolmente colpita è la capacità, l’intelligenza, la saggezza del Signor Cardullo di aver saputo mantenere sempre, nel corso degli anni, un atteggiamento severo ma mai feroce. A quanto pare egli non adottò, o permise alla umana voglia ci cedere a momenti di rabbia e scoraggiamento. Non autorizzo l’impulso, al fine di adottare un correttore per “raddrizzare”. Che sarebbe poi usare “sane manganellate” sulla schiena dei terroristi più ribelli , violenti e contestatori.
Condivido la scelta del Signor Cardullo per continuare a vivere in un paese così vicino a Como:
un lago che offre luoghi romantici, malinconici, suggestivi e meravigliosi.
Carissimo Prof. Romano, grazie per questa sua pagina così avvincente ed un po’ insolita dalle comuni notizie quotidiane. Con ossequio.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie